Adromischus, piante che raccontano l’Africa

Non si può parlare degli Adromischus senza fare una considerazione sul collezionismo di piante.

Appartengono alla grande famiglia delle crassulacee, provengono dal Namaqualand e dalla Namibia…. c’è un fascino già nel nome di queste terre che non sarà mai svelato ai miei occhi, sicuramente non in questa vita. Le piante che ho fra le mani sono originarie di luoghi che non vedrò…e sono arrivate fino a me. Allora è davvero piccolo il mondo!
Queste piante stupende, di bassa statura, grande succulenza di foglie, aspetto spelacchiato-ciccione in vecchiaia, mi raccontano l’Africa. Stanno bene anche al sole ma un leggero riparo nelle ore più calde le fa belle, ne deduco che vivano in anfratti di roccia, forse riuscendo anche a colonizzarne  le crepe verticali. Mettono radici ad ogni foglia, che si stacchi dalla pianta madre o no. Pronte a non lasciarsi seccare dal sole senza mettercela tutta. In pieno sole rallentano la crescita e intensificano i colori rosso e ocra, all’ombra diventano verdi, elastiche ed adattabili come i più tenaci di noi. Se piove, l’acqua sparge i semi lontano, se non piove si riprodurrà senza spostarsi, tramite foglia, mentre i semi all’asciutto rimarranno dormienti aspettando un passaggio fino al prossimo temporale, anche per mesi.
Anche i colori e la picchiettatura delle foglie fanno sicuramente parte di un piano di mimetismo molto interessante. Vorrebbero vegetare d’inverno ma anche in serra occorre adattarsi come in natura, noi le teniamo asciutte da ottobre a marzo perché la poca luce dell’inverno padano ne rovinerebbe la crescita. Aspettano pazientemente marzo poi, dopo la prima annaffiatura, entrano in vegetazione e… ci perdonano.
Le concimiamo dopo la seconda bagnatura perché con l’asciutto invernale le radici capillari sono andate perdute, meglio aspettare che ricrescano. E’ bene usare concime povero di azoto in modo da non “ingrassarle” troppo e non pregiudicare la fioritura.
In alcuni testi si afferma che la fioritura “è insignificante”, non è così!!! I fiori necessitano di attenta osservazione, non sono grandi o coloratissimi, sono delicati, per veri osservatori.
Detestano i ristagni d’acqua, il terriccio deve essere drenante come per tutte le grasse.
Non presentano particolari fragilità, un buon terriccio e cure amorevoli le mantengono in salute. Naturalmente, conoscendo la provenienza, sappiamo che non tollerano il gelo.
Tutte le piante che coltiviamo NON SONO PRELEVATE IN NATURA.

Se hai qualcosa da insegnarci o da chiederci lascia un messaggio, la nostra curiosità è infinita e la nostra esperienza è a tua disposizione!

Pubblicato da

millaboschi

Sono Milla, contadina da sempre, floricoltrice da 21 anni.

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