Le gazze decidono: ristrutturare ex-novo o trasferirsi?

A gennaio, quando fa così freddo che la primavera non si riesce ancora ad immaginarla, le gazze ladre scelgono dove far nascere i piccoli. I platani davanti casa sono altissimi per cui, da anni, sono i prescelti.  Cominciano controllando i danni del nido vecchio, quando le giornate sono ancora corte e buie. “Provano” il vecchio nido che sembra una fascina impigliata tra i rami più alti. Ci si accoccolano dentro, aggiustano intrecciando il bordo e il fondo, poi volano sull’albero di fianco, sembrano pensarci, valutare, parlarne. Per me che faccio birdwatching a chilometro zero osservandole dalla finestra, sembrano consultarsi sul fatto che possa reggere ancora al vento, se debba essere costruito ex-novo o se sia meglio trasferirsi sull’altro albero che ha l’ultima impalcatura di rami qualche centimetro più in quota.  Quest’anno hanno scelto di trasferirsi,  una ha portato i legni, l’altra li ha intrecciati. Hanno utilizzato anche  i rami del vecchio nido, dista pochi metri ma far passare tralci così lunghi in mezzo ai ramoscelli fitti delle chioma  sembra un impresa faticosissima. Sono certa che mi hanno vista col naso appoggiato al vetro, ma hanno visto anche che non ho ali e non si sono curate di me. Hanno spezzato col becco rametti sottili direttamente dagli alberi e portato pezzi ben più lunghi della loro apertura alare dai campi. Qualche volta far passare le “travi” di casa ha significato saltare di ramo in ramo cercando un varco e qualche volta la trave è caduta e si è dovuta recuperare ai piedi dell’albero, ricominciando da capo, con infinita pazienza. Per un paio di settimane hanno lavorato dalle prime  alle ultime luci del giorno.

La gazza non si interessa agli oggetti luccicanti

Poi…non s’è visto più nulla. Posso immaginare le uova dentro il nido e la mamma che le tiene al caldo e al riparo dalla pioggia. Durante la deposizione e la cova l’albero farà la sua parte mettendo le foglie. Quando i piccoli nasceranno il nido deve essere nascosto completamente. Se non fosse così sarebbero esposti ai predatori, corvi, falchetti, poiane. Le gazze ladre (Pica pica), predatrici di uova e pulcini sono esse stesse prede, in un circolo che ha ben poca dolcezza.

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Pubblicato da

millaboschi

Sono Milla, contadina da sempre, floricoltrice da 21 anni.

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