estate caldissima, si lo so, non dico niente di nuovo. Volevo solo sottolineare che anche in serra abbiamo raggiunto temperature infernali visto che non abbiamo impianti di condizionamento. Sicuramente nei grandi garden se la sono passata meglio. Noi siamo disidratati dal sole e dissanguati dalle zanzare: non amiamo la vita facile e ci piace parecchio il viaggio avventura con test di sopravvivenza. Ci piacciono tanto le piante grasse e i pomodori quindi non possiamo trasferirci al nord del mondo.

piante grasse e pomodori
Stoicismo
stoicamente resistiamo, io e le piante. Stiamo affrontando il caldo peggiore andando in estivazione, una specie di letargo ma per il motivo opposto. Le nostre soluzioni? Troppo freddo? dormo. Troppo caldo? Dormo. Fioriture rallentate, crescita fermissima e modalità sopravvivenza. Naturalmente la cocciniglia cotonosa sa che siamo al limite della sopportazione e ne approfitta per attaccare, per cui nelle ore più fresche abbiamo fatto i trattamenti necessari.
Vedere il bello
quando il termometro arriva verso i 48 gradi ( in serra non è raro di questi giorni) vedere il bello non è proprio facile, va bene amare piante grasse e pomodori ma si sognano luoghi lontani, ad altitudini diverse, alberi immensi e grotte. E’ proprio questo il momento in cui restare unite, io le piante, le annaffiature sono vitali come non mai. Gli apri e chiudi delle porte in caso di quei fenomeni feroci che ormai sono diventati frequenti, devono essere garantiti. Io ozio in cortile sotto i platani, esco solo per qualche puntata necessaria in città. Asfalto bollente! Caldo da morire nelle piazze cementate, ma stupendezza per strada.

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Rotonde rosse
Parma la bella, la bomboniera, la chicca. Parma dalla storia ricca ed elegante. Ma anche Parma l’operosa contadina. Per metà luglio, tutto agosto e una parte variabile di settembre, la strada che dalla località Piazza raggiunge l’imbocco della tangenziale che circonda la città, si addobba di rosso. Ogni rotonda che porta i pomodori allo stabilimento Mutti si decora di rosso passione. I pomodori che qui si chiamano affettuosamente el tomàchi (femminile come ogni cosa indispensabile e anche bella) scivolano dai cassoni a causa del giramento di testa dovuto al semicerchio stretto. Rotolano giù, trottolano sull’asfalto fino a dove il cordolo li frena e lì rimangono per settimane.
Varietà “industria”
non si usa più coltivare “cuori di bue” in tutte le varianti, i pomodori che viaggiano sono gli “industria”, i più resistenti agli urti della raccoglitrice e ai marciumi. Grazie a questa scelta di produzione chi transita su via Traversetolo ha per settimane la gioia di vedere i decori di rosso lucido, neanche ammaccato, duro a marcire, e si gode il senso delle parole di Neruda nella sua “ode al pomodoro”.
L’estate
L’estate comincia davvero quando le rotonde di Parma diventano rosse e non ci importa se file di camion rallentano il traffico, è salsa per i sughi e la pasta, è…
...il pomodoro, astro della terra, stella ricorrente e feconda, ci mostra le sue circonvoluzioni, i suoi canali, l'insigne pienezza e l'abbondanza senza ossa, senza corazza, senza squame né spine, ci offre il dono del suo colore focoso e la totalità della sua freschezza. P.Neruda

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