Hoodia gordonii: pianta dimagrante se sei un Boscimano

Mangiando solo Hoodia intanto che si rincorre selvaggina il dimagrimento è assicurato!

Navigando in internet ho scoperto che questa deliziosa pianta non è più conosciuta solo dai collezionisti, i suoi derivati sono in commercio carichi di promesse. “inibitore della fame”,”dimagrante”, “miracolosa”…
Ma abbiamo davvero bisogno di una pianta dimagrante? ci serve? siamo ancora convinti che un succo magico ci permetterà di raggiungere il peso che riteniamo giusto per noi?
Io coltivo piante per cui non sono assolutamente in grado di sapere se è vero o no che la pianta da senso di sazietà o se fa addirittura dimagrire, quello che posso valutare è la conoscenza della pianta che hanno i venditori di questo succo magico.
Una passeggiata nei siti di vendita “sbobbe varie” mi ha dimostrato che raccontano quel che non sanno:
“Hoodia cactus”
“hoodia famiglia hoodia”
“pianta cactus-simile”
se non conoscono la pianta che vendono perché dovrei credere a tutto il resto? Ma soprattutto perché dovrei affidare al potere taumaturgico di una pianta lo squilibrio di calorie della mia alimentazione?
Parlo di GUARIGIONE non per confusione linguistica ma perché conosco i disturbi alimentari molto bene.
Sono certa che i Boscimani dimagriscono mangiandola. La letteratura dice che si nutrono solo di questa pianta per vari giorni, quanto dura la caccia. Ora mi viene da pensare che se io, nativa della pianura padana, in assenza di hoodia, mangiassi solo tarassaco rincorrendo una lepre, il tarassaco sarebbe pianta dimagrante!
Il discorso DISTURBI ALIMENTARI è molto ampio, si sviluppa a livello fisico, spirituale ed emotivo.
Forse proprio perché così complesso e articolato muove un giro di affari impressionante.
Proviamo ad analizzare con occhio critico quanto stia a cuore a molti. Sforziamoci di guardare un attimo la tv con gli occhi aperti. Metà della pubblicità ci farà vedere cose da mangiare super raffinate (quindi “affamanti”) masticate da famiglie magre e felici, l’altra metà cose che sgonfieranno, rassoderanno e faranno dimagrire persone con espressioni tese e scontente. Nei programmi invece vedremo persone magre che “valgono” e persone grasse messe in ridicolo.
Nessuno metterebbe in ridicolo un diabetico, perché  uno grasso è buffo?
Non c’è niente di buffo nel sovrappeso, non c’è niente da ridere nelle abbuffate e niente nelle tecniche messe in atto per  mantenere il peso forma.
Ho dato per scontato che chiunque cerchi “pianta dimagrante” online abbia disturbi alimentari, forse non è così. Ci sono vari modi per capirlo. Il più immediato è rivolgersi alla propria asl e attivarsi come si farebbe per qualsiasi altra MALATTIA.
questa è la pagina della mia città

http://www.ausl.pr.it/azienda/programmi/disturbi-comportamento-alimentare.aspx

Quando mi sono riconosciuta come malata mi è servito ricordare che le ferite dei bambini guariscono con disinfettante e cerotto, ma il processo di cicatrizzazione si innesca prima di tutto con un bacio e un abbraccio.
Noi possiamo cominciare a “disinfettare” la nostra malattia riconoscendola come tale.
Quando siamo ossessionati dal cibo siamo malati, non golosoni privi di volontà.
Mettiamo poi un cerotto alla nostra ferita evitando cibi spazzatura (che innescano fame perpetua) ma, prima di tutto e continuamente, prendiamoci cura di noi in toto, non ingoiando intrugli miracolosi ma costruendo il nostro miracolo.

Hoodia gordonii
Hoodia gordonii

Hoodia gordonii è una splendida Asclepiadacea, non è un cactus, è originaria dell’Africa del sud, il fiore a forma di parabolica ha cinque punte e puzza di carne marcia come tutti quelli della specie. Attira i mosconi da carne come impollinatori. Noi la coltiviamo in serra con minima invernale di + 6° nonostante molti testi raccomandino temperature maggiori. Credo sia importante l’assenza di umidità. E’ molto sensibile alla botrite per cui ha bisogno di terriccio ben drenante.
https://it.wikipedia.org/wiki/Botrytis_cinerea
L’ho vista spesso coltivata in substrati composti al 90° di materiale inerte proprio per evitare marciumi.
Si riproduce da seme o per talea. I semi sono contenuti in un baccello che si apre a maturazione. Sono leggerissimi, in natura vengono dispersi dal vento per cui se desiderate raccoglierli, dovrete essere attentissimi nel seguire la maturazione, oppure occorrerà mettere una “cuffietta” di tulle sul baccello.

per  approfondire il tema disturbi alimentari mi è servito questo splendido libro:
FAME  di Allen Zadoff Corbaccio ed.

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Pubblicato da

millaboschi

Sono Milla, contadina da sempre, floricoltrice da 21 anni.

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