mimetismo delle Lithops

Lithops: sassi viventi, coltivazione e collezionismo

Lithops, mesembriantemacea africana, mimetica fino ad essere quasi invisibile.

Lithops deriva dal greco: lithos, sasso e ops, aspetto. Pianta sasso  è perfettamente descrittivo. Per tutto l’anno i sassi viventi vegetano o restano dormienti, perfettamente nascosti fra i sassi “veri”. Sarà la fioritura a renderli splendidamente visibili.

Queste meravigliose piante sono composte da una sola coppia di foglie saldate fra di loro. Sono altamente specializzate, oltre che nel mimetismo, nel vivere al risparmio. Popolano di meraviglia i subdeserti africani, per cui, poca acqua e temperature al limite della sopravvivenza, sono all’ordine del giorno.  Limitano l’apertura degli stomi e si coprono con uno strato ceroso per traspirare al minimo.

Non possono permettersi di veder evaporare i pochi liquidi assorbiti con tanta fatica, per questo hanno addirittura trasformato la consistenza della linfa, rendendola meno liquida.Quando la stagione è davvero ardente, raggrinziscono le foglie, dando l’impressione di sprofondare nel terreno sabbioso. Lasciano in superficie solo le finestrelle traslucide da cui entra la luce necessaria alla fotosintesi.

A seconda della loro provenienza le lithops (femminile se riferito alla pianta, maschile se riferito a “sassi viventi”) fioriranno in periodi diversi, da fine agosto al pieno inverno. L’areale di provenienza è molto vasto!  I fiori sono bianchi o gialli, vengono impollinati da mosche, api o scarafaggi.

 

Dopo la fecondazione il fiore si trasforma in capsule da seme, perfettamente suddivisa  in cellette. Anche queste cellette sono un meccanismo di sopravvivenza eccezionale. Occorrono circa sei mesi perché i semi siano maturi e questo è quanto serve  per aspettare la stagione delle piogge. Una volta maturi, basterà una sola goccia di pioggia per aprire qualche celletta e lasciar traboccare i semi insieme all’acqua. Non tutte si aprono, l’acqua potrebbe essere poca e non ci si può permettere di disperdere tutte le speranze di vita. La prudente riserva verrà rilasciata in più piogge, ottimizzando i tentativi.

Lithops capsule da seme
Lithops capsule da seme

Noi coltiviamo le Lithops in terriccio molto sabbioso, li abbiamo tenuti anche in sabbia pura e sono stati benissimo.

Trovo che siano piante di semplicissima manutenzione, anche se sento spesso clienti scoraggiati dire: mi muoiono sempre.

Ho capito due cose in questi 35 anni di innamoramento:1° serve terriccio ghiaioso, sabbioso, non concimato   2° MAI annaffiare nel periodo in cui le vecchie foglie si “aprono” e sta uscendo il nuovo corpo. MAI SIGNIFICA MAI, NON QUALCHE VOLTA E NON POCO!!!  🙂     in questa fase la pianta si nutre delle vecchie foglie, basta una pioggia o un’annaffiatura abbondante per trasformarla in una masserella molliccia nel giro di una notte.

La riproduzione si fa quasi sempre da seme.

Le piante molto vecchie possono arrivare ad avere due o tre corpi, ma sarebbe assurdo dividerli dopo tanta fatica per accestire. Se perfettamente asciutti reggono temperature invernali vicine allo zero.

Volutamente non ho elencato nomi di Lithops da collezionare, un elenco non rende l’idea. Ognuna di loro merita una chiacchierata e un servizio fotografico personale che faremo presto.

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Pubblicato da

millaboschi

Sono Milla, contadina da sempre, floricoltrice da 21 anni.

2 commenti su “Lithops: sassi viventi, coltivazione e collezionismo”

  1. Buonasera, mi ha fatto molto piacere trovare il suo articolo sui miei amati sassolini. Sì, ne sono innamorata fin da ragazzina quando ne avevo una ventina sul davanzale della mia camera. Li ho avuti per anni fino ad un innaffiatura sbagliata (facevo bene solo a spruzzarli e chissà perché un giorno cambiai) in cui mi lasciarono uno ad uno. Ora vivo in un appartamento purtroppo dove non arriva la luce del sole ma circa un mese fa ho fatto la follia: ho preso un kit con semi e terriccio + la lampada per piante dando il via a questa scommessa. Su 20 semi (mi hanno fatta impazzire e perdere momentaneamente qualche diottria sperando di averli messi per davvero nei vasi) sono nati 11, uno è morto dopo due settimane credo a causa del terriccio troppo secco. Era diventato giallo e anche gli altri un po’ sofferenti e innaffiando non si è ripreso. Ogni volta che metto acqua da sotto ne spunta uno nuovo, i primi dopo circa 10 giorni ma l’ultimo proprio pochi giorni fa. Ad un certo punto si era formata della muffa bianca e ho pensato di perderli, tra il tentare e rassegnarmi un idea lampo. Igienizzante per la casa autoprodotto con il 70% alcool per liquori e 30% acqua + gocce di olio essenziale di pesca. Ho avuto davvero una paura enorme di guardarli il mattino seguente ma stavano bene e la muffa sparita, inoltre profumavano una meraviglia. Finalmente ora stanno crescendo e non devo più fare le foto al telefono, ingrandirle e cercarli. Due stanno mettendo colore ma non vorrei si stessero in qualche modo bruciando, li controllo poi meglio. Non vedo l’ora che fioriscano, mi capirà sicuramente, altro che “sono solo piante”… eh!

    1. è bellissimo leggere il tuo entusiasmo!!! Sono davvero creature speciali, promettimi che ci darai notizie della loro crescita e ci permetterai di festeggiare con te la prima fioritura! Ti sorprenderà la velocità con cui crescono, certo, non sarà l’esplosione tropicale di un’alocasia ma loro vivono di nulla ed è un miracolo.
      grazie per aver condiviso la gioia. ne abbiamo tutti bisogno

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