piante grasse: ma lo sconto me lo fa?

Febbraio

Febbraio, in serra è deserto e silenzio. Non si vede nessuno per tutto il mese. Perché? Tutto nella norma:

  • i collezionisti aspettano la primavera e non aggiungono piante ai loro scaffali già stipati
  • i regali di compleanno devono essere fioriti ( “ma le grasse fioriscono?”)
  • Gli iper hanno in super sconto le rimanenze verniciate di natale e le filate di gennaio.

felici delle visite

a febbraio si rinvasa, si progetta, ci si riposa e ci si deprime, che poi a marzo ci sarà altro da fare. Stamattina durante la fase “dio mio non ce la faccio” entra una cliente, non so se devo stendere il tappeto rosso o scusarmi per il casino perenne. Servirebbe più tempo, più energia, meno pensieri che strappano via la testa e non si riesce a rimanere sul pezzo. Ecco, mentre sale il sentiero indosso un filo di gioia, perché umanamente chi entra in serra è venuto a trovarci e noi emiliani siamo sempre felici in questa situazione.

https://millaboschi.com/piante-grasse-a-parma/

consulenze gratis: tempo rubato?

sorrido, di chiacchiera in chiacchiera finisco col regalare consigli (che in realtà sono CONSULENZE) per piante comprate ovunque, non qui. Mi dice -sa me l’hanno regalata- ok, non fa differenza, già che ci siamo ti dico come salvarla, perché amo le piante e ti perdono delle balle che mi racconti: tu le piante le compri dove vuoi. Di parola in parola finisce con l’accusare i nighér delle sue disgrazie e infila una serie di frasi di estrema, ma molto estrema destra. Alla seconda ora di consulenza gratuita e sproloqui comincio a farmi domande:

  • Il mio tempo è prezioso?
  • per la cliente che mostra centinaia di foto scelte fra le migliaia che ha sul cellulare (che con la luce della serra frantuma gli occhi), non è prezioso?
  • dovrei dirle che la consulenza la faccio gratis a vita per le piante comprate da me (ed è compreso nel prezzo), ma per quelle comprate altrove la deve pretendere dal signor Altrove?
  • Lei a me le consulenze gratis le farebbe?

Ma lo sconto me lo fa?

dopo una mezza giornata di domande (tutte rigorosamente evase), in cui avrei potuto rinvasare 100 piante, leggere 200 pagine oppure perché no fermarmi a far niente, la signora mi “compensa” cercando la pianta meno costosa che vede in giro. Improvvisamente frettolosa, perché ha ricordato un impegno, prende al volo il primo vaso sotto i 5 euro e dice, -le compro questa perchè le ho fatto perdere tempo- poi, non paga di tanta cafonaggine, pronuncia la frase madre di tutte le cazzate dicibili: – ma lo sconto me lo fa?-

preferisco omettere la risposta, non dico nulla e non le vendo la pianta perché non la merita. Invento una difficoltà di coltivazione insormontabile e me la tengo.

Se ne va col peso del suo razzismo e i miei consigli, che di certo ha già dimenticato. Promette di tornare e mentre la saluto le dico che forse non mi troverà perché sono stanca. Mi guardo intorno, rimetto a posto il vaso “da poca spesa”, spalanco le finestre e accendo una candela profumata, c’è proprio bisogno di cambiare l’aria alle piante,ne hanno sentite troppe stamattina!

Pubblicato da

millaboschi

Sono Milla, contadina da sempre, floricoltrice da 21 anni.

6 commenti su “piante grasse: ma lo sconto me lo fa?”

  1. Grazie,grazie per non essere razzista e grazie per non aver affidato una pianta ad una persona che, evidentemente, ama sopratutto i privilegi che crede di avere e che difende con il disprezzo per le altre persone. Ornella

  2. …è difficile combattere la cafonaggine imperante, specie se accompagnata da altre “esternazioni”, tanto di moda ultimamente. Ci sei riuscita con grande classe. Suggerisco di inserire questo articolo nella prossima edizione del piacevole “Parliamo di piante grasse” Sab

  3. Sono veramente contento di aver incrociato per puro caso il tuo blog. Sono un newbie delle succulente. La prima, un Adromischus Cristatus, l’ho acquistato nell’ottobre del 2018 (purtroppo è passato a miglior vita nel giugno del 2020. Non sapevo che gli Adromischus vanno in riposo vegetativo quando le temperature superano i 28 gradi…). Sin da subito ho cercato in rete info su questo spettacolare mondo delle succulente e in breve, insoddisfatto di ciò trovavo, ho cominciato a leggere e cercare siti, blog e video stranieri. Dall’Inghilterra al Brasile, dalla Corea all’Australia. E, dato che mi piace sperimentare, ho preso spunto e le ho provate un po’ tutte. Con la water propagation. Con la water therapy. O utilizzando un substrato 100% inerte un po’ atipico. Dal giugno 2019 infatti coltivo quasi tutte le mie succulente nella lettiera del gatto. Che detta così… Ahahah È un’argilla 100% minerale naturale. E la trovo perfetta per il mio clima (vivo in provincia di Milano). Tra l’altro questo è il primo inverno che quasi tutte lo hanno passato in serra fredda e sembra abbia funzionato tutto a dovere. Nessuna perdita. 🙂

    Ripeto, molto contento di aver trovato il tuo blog. Scrivi veramente bene. Ed è molto piacevole leggerti. Ma soprattutto molto interessante. E ho letto solo tre articoli…

    Ora vado a spulciare per bene il resto del sito/blog. Buon fine settimana e buona scrittura. 😉

    1. grazie grazie grazie!!!! ahahah ahah la lettiera come substrato non l’avevo ancora sentita! ho coltivato lithops in sabbia pura, ceropegie in perlite e rhipsalis in truccioli di legno misto sabbia ma la lettiera mai! ancora grazie e aggiornaci sui tuoi esperimenti!
      😉 😉
      ti aspetto anche su instagram: Castellarocactus

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