Tomatillo: Physalis piladelphica, solanacea messicana che per bellezza e sapore non può mancare nella nostra cucina. Confesso: ho comprato questa pianta tanti anni fa solo perché il cartello diceva TOMATILLO, IL POMODORO MESSICANO.
Era un gambettino piccolo piccolo che non avrei notato ma ormai i miei fornitori quando mi vedono arrivare espongono il cartello MESSICO! e io…abbocco con piacere.
IL primo esperimento non riuscì perché non sapevo che la pianta è autosterile e ne comprai una sola. Imparando da questa esperienza semino sempre due piante nello stesso vaso così il raccolto è assicurato.
Non è facilissimo trovare i semi ma una volta acquistata la pianta, anzi due, basterà conservare un pomodorino intero per tutto l’inverno per avere semi freschi a primavera. Naturalmente le istruzioni più raffinate sarebbero: aprire un pomodoro, estrarre i semi, lavarli e conservarli in luogo asciutto. Io però ricordo la cantina della casa di famiglia con uno zucchino, un pomodoro, una zucca, che in fila svernavano al buio conservando i semi per la primavera.
Il rischio non era la botrite o qualche altro marciume, al massimo poteva succedere che qualche topo avesse voglia di verdura.
La famiglia del tomatillo è la stessa dell’alchechegi, e molto simile la “confezione”. Invece di esporre la pelle al sole vive protetto da un sottile involucro verde giallastro, mi sembra che lasciandolo chiuso si conservi benissimo. Quest’anno pensavo di avere perso i semi, cosa per me gravissima per la difficoltà di reperimento ma soprattutto perché vorrei essere in grado di conservare il necessario per le generazioni future, come ho visto fare da mia madre.
In fondo a una scatola, in mezzo alla confusione creativa del mio ripostiglio ho trovato un frutto di un anno e mezzo fa; ho seminato senza convinzione e, come sempre, la voglia di vivere mi ha stupito!
Occorre un vaso grande, anche se azteco è pur sempre un pomodoro, potendo dargli un posto in piena terra nell’orto, vi stupirà con una produzione abbondantissima. Belli i fiori, è un physalis, insoliti i frutti e altrettanto insolite le ricette che potrete preparare.
Con un po’ di nostalgia del Messico vi suggerisco alcune ricette che sono apprezzatissime, semplici, infuocate e rinfrescanti come tutte le cose magnificate dal ricordo.
Il tomatillo con la sua base acida si sposa benissimo con le pietanze grasse, quindi con la carne? Non lo so, io lo faccio sposare a soia, tofu, farinate varie e a quel che c’è, ottimo anche col fritto.
La più semplice:
Tomatillo tritato fine, jalapenos onnipresenti (sulla n di jalapenos ci va la tilde ma non sono riuscita a trovarla sulla tastiera), lime e senape, mescolate il tutto e lasciate riposare qualche ora in frigorifero.
Questa invece è cotta, tomatillo tritato, poca salvia, prezzemolo, coriandolo, un cucchiaio di tequila. Buona servita calda e fredda.
Ve ne suggerisco una molto “azteca”, osatela, è indimenticabile: cioccolato fondente, arancia succo e buccia (solo la parte colorata macinata fine), tomatillo tritato fine, peperoncino macinato con la piccantezza che desiderate. Cottura al forno, come una torta. Mangiandola il cioccolato fondente si appiccica al palato e si capisce come mai Montezuma ne mangiasse a chili, fino a procurarsi quella che è rimasta nella storia come la …maledizione di Montezuma, appunto.
Ultima ricetta da assaporare in compagnia: tomatillos tritati fini, pomodori ciliegini tritati allo stesso modo, aglio,cipolla dolce, zucchero, peperoncino dolce, peperoncino piccante o piccantissimo a vostro gusto, sale, tutto a crudo. Da servire nelle classica ciotola bassa in cui intingere i totopos (triangolini di mais tostati o tortillas tagliate a spicchi tostate).
Si mangia con gli amici più cari perché intingere nella ciotola comune, a livello igienico, richiede come minimo grande simpatia 🙂
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Le piante di tomatillo da noi sono disponibili da fine aprile.
Salve, sono felice di aver conosciuto il tomatillo. Come mai non lo hai inserito fra le piante descritte nel tuo godibilissimo libro? Mi dirai perché è un ortaggio e non una pianta grassa. Fa niente, sarebbe stato comunque interessante incontrare questo simpatico clandestino a bordo
Vero si, molto simpatico ma le aromatiche e le “strane” le conosco meno delle grasse e non mi sono sentita di raccontarle con uguale sicurezza. Sarebbe bello un racconto di tutte le piante che coltiviamo e del come sono arrivate a noi, un diario lungo una vita da scambiare con altre appassionate e appassionati. In fondo le piante sono nostre compagne di viaggio, consolazione e gioia delle nostre giornate al pari degli amici animali.
Ciao Milla.
Ho appena letto l’articolo.
Sto coltivando il Tomatillo. Ma leggendo ho sentito che lo trovi già in piantina, sarei interessata ad acquistarne. Potresti dirmi il vivaio dove lo posso trovare.
Grazie,
per quest’anno abbiamo esaurito le nostre, siamo un po’ “avanti” e hanno già i frutti. Ti rispondo in privato