Marmellata di mosto e frutta: a Parma Savorèt

Marmellata di mosto per salutare l’estate e godere i profumi d’autunno.

Savorèt, ossia la marmellata di mosto e frutta autunnale tipica delle colline parmensi. Un modo originale per indovinare come sarà il vino dell’anno. A seconda di quanto zucchero sarà necessario aggiungere alla frutta, indovineremo quanto sarà amabile il vino nel bicchiere.

Dopo la grandinata di giugno che metteva la ciliegina  sulla gelata tardiva,  le viti hanno messo in opera una seconda produzione di grappoli, se avremo un inverno senza gelo e mi auguro proprio che così non sia, a dicembre mangeremo lambrusco appena raccolto. Per questo autunno invece abbiamo vendemmiato solo i grappoli superstiti della grandinata. Ben poca cosa in realtà, ma la produzione di vino è solo per uso familiare a abbiamo acqua potabile a sufficienza per sostituire la produzione mancata.

https://millaboschi.com/danni-del-gelo-tardivo/

Abbiamo raccolto i grappoli migliori e dopo la pigiatura non potevamo non preparare il savorèt. Io lo faccio così:

  • 2 litri di mosto d’uva rossa per 10 kg di frutta di stagione
  • frutta mista di stagione nella maggiore varietà possibile, mele cotogne e tutte le varietà di mele disponibili. Pere nobili e tutte le altre che riuscite a trovare.
  • Sbucciare la frutta e tagliarla a pezzettini, versate il mosto nella pentola, (la caldera sarebbe il massimo perché prende anche il sapore di fumo di legna), aggiungete la frutta e cominciate i suffumigi.
  • Bollire il tutto per almeno 7 ore, assaggiare e aggiungere lo zucchero, qb dicono i cuochi. Io uso zucchero di canna. Può essere necessario metterne solo un etto per chilo di marmellata cotta, oppure anche 3 etti, a seconda del tipo d’uva e dell’annata.

Non occorre mescolare la marmellata di mosto per sette ore naturalmente, ma solo l’ultima mezz’ora dopo aver aggiunto lo zucchero. (Si può leggere un buon libro intanto che cuoce).

Quando è cotta mettetela nei vasetti e sterilizzatela facendoli bollire.

marmellata dimosto Savorèt
marmellata di mosto Savorèt, sul pane casereccio è una poesia. Ogni anno ha un colore e un sapore diverso a seconda di come è stato il tempo che ha maturato la frutta.

Ma chi ce lo fa fare?

Tutta estate a cuocere salsa, bollire, sbucciare, essicare, pestare…perché?

Per me fare le marmellate significa conservare un po’ d’estate in barattolo, meglio non fare un bilancio del costo degli ingredienti se non li avete nel frutteto, sappiate che la capsula del vaso che userete costa più di un vasetto di marmellata del discount…ma a noi interessa la manipolazione del cibo fatta con amore no?

Volendo essere proprio sincere fino in fondo c’è poi anche la soddisfazione di “accantonare” che in campagna è insita nel DNA, noi vogliamo poter pensare che il supermercato ci fa un baffo. Quando la dispensa è piena, e solo allora, dormiamo sonni tranquilli.

Dell’aspetto strega, fuoco, paiolo, da vino brusco a deliziosa marmellata, parleremo magari in qualche favola spaventevole per i nostri nipoti.

C’era una volta una vecchina che aveva un grande paiolo magico, bastava metterlo sul fuoco per riuscire a trasformare…

 

 

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