Rhipsalis pilocarpa, l’aspetto è quello di una cicciotta morbida, ma è una cactacea.
A fine inverno fioriscono le Rhipsalis pilocarpa e la serra si riempie di profumo, fin troppo dolce. Il “troppo” è spesso una caratteristica delle cactacee, troppe spine, fiori fin troppo vistosi, troppo amanti della siccità per sopravvivere a cure normali.Forse sono così interessanti proprio per i loro eccessi. Si amano o si odiano, difficile trovare qualcuno a cui piacciano…un po’.
Rhipsalis pilocarpa si presenta come un cespuglio di fusti cilindrici, penduli, coperti di spine così morbide da sembrare peli. E’ meravigliosa coltivata in cesti appesi. I fusti sono lunghi fino a 80 centimetri, piacevolmente disordinati. In natura crescono sulle diramazioni di grandi alberi, da questo possiamo intuire che non amano il sole e che gradiscono terriccio di foglie decomposte.

Tutti i testi che ho, indicano come temperatura minima, almeno +10° e massima non più di 30°, in serra le coltivo a temperature estreme da +5° a 43°, non danno segno di sofferenze. L’ambiente è molto secco, forse tollerano per questo motivo temperature così basse e così alte. Richiedono qualche concimazione in più rispetto alle altre cactacee, tendono a virare al giallo se le si trascura. Hanno bisogno di annaffiature estive settimanali. D’inverno, in appartamento, possono accontentarsi di annaffiature quindicinali o addirittura mensili, al coltivatore il compito di capire quando la pianta a sete, non ci sono regole fisse. Vivere appesi sopra a un termosifone oppure in un androne freddo, crea esigenze diverse.
In serra le bagnamo poco, meno di una volta al mese. Non lo facciamo per sadismo ma per non creare umidità alle piante coinquiline, che hanno bisogno di secco. Arrivano alla fine dell’inverno un poco appassite ma pronte alla fioritura e generose di bellezza e profumo, come tutte le grasse.
Usiamo terriccio ben drenante, la nostra “ricetta” standard, con un’ aggiunta di segatura.
https://millaboschi.com/terriccio-per-piante-grasse/
Non so quanto sia scientifica questa tecnica. L’idea viene dal “non si butta via niente” campagnolo. Vedendo i mucchi dorati della segatura sotto la sega bindello nell’aia, ho pensato che a qualcosa di bellissimo dovevano pur servire. Passandoci dentro le dita si sente che è materiale vivo e che desidera altra vita. Chi meglio delle epiphyte per trasformarlo in fiore?

In natura le Rhipsalis vivono come ospiti, non parassiti, sui castelli di rami dei grandi alberi. Vegetano associate a bromeliacee, orchidee e felci, nelle foreste tropicali, in Messico, Antille,Brasile, Bolivia, Paraguay e Argentina. Qualche specie si trova anche in Madagascar, forse qualche uccello migratore le ha aiutate a colonizzare un nuovo continente, milioni di anni fa, quando i continenti erano più vicini?
In serra e online potete acquistare le nostre Rhipsalis pilocarpa, e tante altre Rhipsalis, tutto l’anno. (Sospendiamo le spedizioni solo nei periodi di gelo).
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i fiori sono gioiellini su quella fantastica “scapigliata capigliatura”! personalmente la trovo meravigliosa!
paola
…purtroppo non sono riuscita a postare il profumo! 😉
ho letto pianta antistress …. perché???
grazie
Purtroppo non ho una risposta scientifica da darti. Anni fa, sull’onda di una ricerca medica, si disse che le piante grasse assorbivano le radiazioni. Apparvero allora striminziti Cereus peruvianus monstruosus sul lato destro degli schermi dei computer. Una lenta agonia per piccoli cactus in uffici senza sole! Purtroppo si era tralasciato di dire che la “linea delle leucemie” che segue i fili dell’alta tensione, si interrompeva dove vivono i saguaro. Sono si piante grasse, però pesano tonnellate e lo studio diceva che PROBABILMENTE è la massa corporea che “assorbe”!!! Dimenticanza che fece vendere moltissime piante.
Credo che le parole antistress, purificante e dimagrante siano quelle che fanno vendere di più… qualsiasi cosa, insieme a antitumorale e innovativo naturalmente!
Se qualcuno (magari chi lo scrive sui suoi esemplari) ti darà la spiegazione scientifica di tale affermazione spero vorrai condividerla con noi.
Per me coltivare con attenzione e soddisfazione è rilassante quindi: antistress vale per TUTTE le piante 🙂
buona coltivazione!
convengo con le ultime affermazioni. Mi è piaciuto l’articolo ,non conoscevo la pianta e pertanto corro subito a metterla in ombra ,perché era in pieno sole.GRAZIE
grazie del “grazie”, sono certa che la rhipsalis sarà felicissima dell’attenzione e ti ringrazierà con una splendida fioritura!!! (volevo mettere due faccine sorridenti ma non vuole saperne, ho a tastiera che ormai va a carbonella, comunque c’erano due sorrisi!!!)