Kalanchoe daigremontiana: anche da mangiare

kalanchoe daigremontiana è una splendida pianta malgascia, da mangiare oppure no, vale comunque a pena di coltivarla.

è una delle tante piante “del miracolo”, per essere corretti dovremmo riconoscere che tutte le piante sono miracolose visto che producono l’ossigeno che respiriamo. Pianta considerata  antitumorale.

Viene dal Madagascar, fu portata in america dagli sciamani rapiti come schiavi. La sua bellezza è fuori discussione, che la si mangi o no vale certamente la pena di coltivarla. Le foglie hanno eleganti pennellate scurissime sulla pagina inferiore e una corona di figli lungo i bordi. Quando sono pronti per diventare autosufficienti basterà muovere il vaso o anche urtarlo involontariamente per simulare un gran vento e vederli cadere. Radicano ovunque!

figli di daigremontiana sul bordo della foglia

 

Io credo preferisca stare all’ombra e beva molto per essere una “grassa”. Le do terriccio da cactacee anche se è una crassulacea. Un buon terriccio ben drenante piace a tutte! La concimo miscelando alla terra una piccola dose di lupini. L’unica difficoltà è difenderla dalla cocciniglia e dalle lumache. Per chiocciole e lumache è sufficiente coltivarla appesa, per la cocciniglia…è cosa molto impegnativa.

Un macerato o un infuso di aglio filtrato e nebulizzato è un buon deterrente, l’acqua piovana aiuta, il sapone di marsiglia può servire insieme alla pulizia a pennello delle zone “a rischio”, quindi apici e internodi. Una vera faticaccia!!!

Da notare il ventaglio che unisce la foglia al picciolo, una di quelle raffinatezze che ci fanno innamorare perdutamente della pianta.

il ventaglio che unisce la foglia al picciolo con poesia

Spero non sia monocarpica

non posso ancora descrivere il fiore perchè non l’ho mai visto dal vero. Ho letto che è color crema. Spero che non sia monocarpica come la kalanchoe gastonis-bonnierei e beharensis, che dopo avermi entusiasmato con i loro fantastici grappoli sono deperite e morte.

Confusione

la grande famiglia delle kalanchoe è ancora poco conosciuta, regna una gran confusione nella nomenclatura e non sempre le fonti sono certe e chiare. Le foto su internet non sono sempre esplicative perchè alcune kalanchoe si somigliano molto e le dimensioni non sono comparate. Si trovano in vendita diversi ibridi che sono molto simili a daigremontiana, differendo nella dimensione della foglia o dal ventaglio della base fogliare. Io ho ricevuto un grande aiuto nella classificazione da un cliente veramente esperto. A volte i collezionisti sono specializzatissimi in quello che amano e … grazie!!!

vendiamo Kalanchoe daigremontiana in serra e online in diverse dimensioni.

http://www.castellarocactus.com/catalogo-crassulaceae/

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Altre notizie sulle Kalanchoe in questi articoli:

https://millaboschi.com/399-2/

https://millaboschi.com/kalanchoe-gastonis-bonnieri/

 

Kalanchoe anti cancro naturale

Kalanchoe, curanderos e sciamani la conoscono da sempre.

Le kalanchoe, altre piante del miracolo, ma quante sono?
I pubblicitari e i mass media usano continuamente le parole scioccante, miracolo, incredibile, per attirare la nostra attenzione, a me sembra che siano usate così a sproposito da aver perso ogni significato per cui voglio definire la kalanchoe “semplicemente” crassulacea anti cancro.
Ovviamente come preciso sempre, non sono un medico e non so quali siano le sostanze che portano alla guarigione. Se cerchi informazioni su questo ci sono fonti autorevoli, studiosi che lavorano per  portare alla luce antichi metodi di cura dimenticati con l’avvento della medicina moderna.
Le kalanchoe provengono dal Madagascar e dall’africa, sono state portate dagli schiavi durante la colonizzazione americana. Si riproducono in modo esponenziale e questo ne fa cure a costo vicino allo zero per tutti. Nei paesi poveri l’uso è rimasto costante. In questo momento di grande crisi economica e di valori sappiamo che le cure sono costose e che i nostri sistemi sanitari vacillano. Come abbiamo sentito riguardo alle cura per l’epatite C, siamo in balia delle case farmaceutiche che sono SPA, non onesti ricercatori al servizio della gente. Le cure non sono più accessibili a tutti, è consolatorio sapere che ci sono vie d’uscita.
Le kalanchoe sono circa 125 specie più le cultivar a scopo decorativo.
Quelle oggetto di studio, tradizionalmente usate da sciamani e curanderos sono tre:
kalanchoe pinnata, daigremontiana e gastonis-bonnieri

Kalanchoe daegremontiana

La caratteristica di queste piante è la riproduzine esponenziale…come quella delle cellule tumorali nel nostro corpo. Il nome pare venga dal cinese Kalan-chow, crescita invadente.
Le piantine nuove si formano direttamente sulle foglie delle piante madri. Quando hanno raggiunto la dimensione giusta per diventare indipendenti, si staccano e, ovunque cadano mettono radici, anche sulla moquette di casa. Si possono riprodurre anche da foglia semplicemente staccandola e lasciandola appoggiata al terreno.

come si usano? chiedendo a medici e erboristi naturalmente!!

Hanno gusto un po’ amaro ma sopportabile. Devono essere mangiate crude, una porzione di foglia al giorno, da sola oppure insieme a un’insalata di verdure cotte che ne stemperi un poco l’amaro, oppure frullata insieme alla frutta.
E’ cicatrizzante per impacco, cura l’ipertensione i reumatismi la schizofrenia, gli attacchi di panico, evita lo shock anafilattico. Ovviamente io riporto queste notizie ma rimango sempre e solo la contadina che coltiva queste piante, senza pretese ulteriori. Ognuno il suo!
Viene chiamata la pianta di Ghoete perché, di tutto il mondo vegetale, era la sua preferita e piacere a un poeta non è cosa da poco.
In serra coltiviamo molte varietà di Kalanchoe, la beharensis che cresce fino a sei metri, tocca il telo e poi, un po’ delusa, si piega verso il basso. ha grandi foglie che in Africa vengono usate come porte-enfant. Un neonato ci sta comodo per quanto sono grandi e ci sta coccolato perché sono ricoperte da una peluria fitta con effetto morbido velluto. Una volta sporcate si gettano, non inquinano e non costano.

la Kalanchoe humilis produce figli ben formati all’ascella delle foglie, si staccano, si interrano e in pochi giorni hanno già radici.

La synsepala invece produce nuove piante alla fine di un lungo stolone

Le cultivar di blossfeldiana sono le più comuni nelle vetrine dei fiorai,  hanno fiori di tutte le sfumature immaginabili, sono molto commerciali ma non per questo vanno sottovalutate. Un tocco di colore mette allegria, e anche questo è terapeutico.
Giusto per non perdere l’abitudine alla critica mi permetto di dire che la bellezza di questi fiori e la durata limitata a causa della coltivazione forzatissima olandese, sono un insulto al buon senso. C’è grande spreco di energia e di conseguenza tanto inquinamento dentro ogni vasetto ma… non è bello guastare la gioia della macchia di colore sul davanzale.

La coltivazione è semplicissima, ricorda che per le piante che vuoi mangiare devi usare terriccio per biologico o terra di campo misto sabbia, concima solo con lupini o letame per biologico.
Tenute a mezz’ombra crescono più in fretta.
Tutte hanno bisogno di temperatura sopra lo zero.
Trovi le kalanchoe che produciamo nel nostro catalogo,

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